Quale antropocentrismo? Ripensare la persona umana in relazione all’ambiente

L'autore:

Per riequilibrare i rischi di un’oscillazione tra antropocentrismo, da un lato, e marginalizzazione dell’uomo, dall’altro, l’autore propone di recuperare il concetto e le strutture proprie dell’etica ambientale. Fin dalle origini della riflessione filosofica la natura è stata l’ambito entro cui si è cercato il principio fondante della totalità degli enti, uomo compreso. In seguito allo sviluppo tecno-scientifico, questo rapporto di auto-comprensione dell’umano quale parte di un tutto più complesso è entrato in crisi, per venire infine riproposto dalla concezione evoluzionista della biosfera. Argomentata la problematicità di una prospettiva che auspichi un ritorno dell’uomo ad uno stadio di pre-civilizzazione, l’autore propone un nuovo tipo di antropocentrismo, capace di valorizzare la specificità e la dignità dell’umano e, nel contempo, il suo essere parte dell’ambiente in cui è inserito. Identità dell’uomo a sé stesso e differenza dell’uomo dall’alterità vengono quindi proposte quali soglie etiche entro cui gestire il nostro rapporto con l’ambiente.

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