Fabbricazione o edificazione dell’umano? Riflessioni sul progetto come figura antropologica

L'autore:

Il paradigma biopolitico si offre attualmente come una meta-categoria in grado di dar conto di molteplici rifrazioni della costellazione sia etica che antropologica post-moderna. Entro questo quadro appare di sicuro interesse la figura o luogo del progetto, perché in grado non soltanto di definire un riferimento insieme etico e antropologico, ma anche di riferirsi ad una strutturazione fondamentale dell’umano. Attraverso il concetto di perfezione sarà possibile cogliere una critica della prospettiva progettuale dell’umano in chiave bioetico-biopolitica così come in chiave etico-morale. Tale critica tuttavia non sarà semplicemente negativa, ma potrebbe rappresentare la prima tappa di un percorso che mira alla comprensione positiva e propositiva di una certa riflessione biopolitica strettamente connessa alle urgenze antropologiche odierne. Il percorso offerto avrà degli essenziali riferimenti storici – né esaustivi né sempre cronologicamente
conseguenti gli uni agli altri – volti a seguire uno sviluppo del concetto di progetto fino alle declinazioni e valenze attuali, tanto nella comprensione personale quanto nella comprensione
comunitaria o sociopolitica dell’umano. In fase di proposta la concezione di edificazione dell’umano può essere evidenziata, di contro ad una comprensione solo progettuale,
come una prospettiva che entro un’etica della finitudine apre all’individuazione del bene che è comune agli umani.

Currently, the biopolitical paradigm presents itself as a meta-category able to explain multiple refractions of the post-modern constellation, both ethical and anthropological. Within this framework the structure or position of the project is certainly interesting. On the one hand, it defines an ethical and anthropological benchmark; on the other hand, it refers to a fundamental structuring of man. Through the concept of perfection, a critique concerning the planning proposal of man can be understood both from a bioethical-biopolitical point of view and ethical-moral point of view. Nevertheless, this critique will not be simply negative because it may constitute the first stage in attaining a positive and active comprehension of a certain biopolitical reflection closely connected to current anthropological concepts. The paper presents some fundamental historical references – neither exhaustive nor always in chronological order – which follow the development of the project up to current manifestations and cultural values, both according to personal comprehension and community or sociopolitical comprehension
concerning human beings. The concept of the edification of man can be highlighted as a proposal – as opposed to a comprehension intended only for planning – which is a scheme where an ethics of finite human nature opens into the individuation of good, common to all human beings.

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