Cose o persone?
Cose o persone? Sull’essere figli al tempo dell’eterologa (annuario 2016).
La pratica della fecondazione eterologa interroga in profondità le coscienze dei singoli e rende urgente una seria riflessione pubblica. La posta in gioco è altissima: ne va del senso umano del nascere, del rapporto tra desiderio e diritto, della differenza tra cose e persone.
Affrontare in modo esaustivo una problematica così complessa richiede di mettere in dialogo diverse competenze disciplinari: dall’etica alla psicologia, dalla sociologia al diritto, dalla medicina alla teologia.
Il presente volume di “Anthropologica” intende offrire una ricognizione approfondita della questione, mettendo in primo piano la tutela di chi non ha parola.
Sommario
- Dalla parte di chi non ha parola. Una riflessione sul nascere tra natura e artificio (L. Grion)
- L’origine sospesa. Questioni etico-antropologiche nella fecondazione eterologa (L. Sesta)
- Le radici etiche della legittimazione dell’eterologa (M. Reichlin)
- Il dono tra desiderio e ragione. Una riflessione sui principali nodi bioetici connessi alla fecondazione eterologa (M. Picozzi, F. Nicoli, V. Viganò)
- Fecondazione eterologa: il corpo come luogo simbolico dell’origine (P. Ferliga)
- Il liberismo etico conquista il palazzo (della Consulta) (M. Olivetti)
- Il diritto del nascituro a conoscere le proprie origini vs. il diritto all’anonimato del donatore (L. Palazzani)
- La maternità surrogata alla prova del “principio responsabilità” (S. Mentil)
- I nuovi modelli di matrimonio, famiglia e procreazione nell’era della rivoluzione biotecnologica (L. Violini)
- La dignità del generare ai tempi della fecondazione assistita (D. Pagliacci)
- Significato della vita, eclissi della ragione sapienziale e trionfo della ragione strumentale (F. Turoldo)
- L’eterologa come espressione sintomatica di un disagio antropologico. Per una riflessione teologica (M. Chiodi)