Come la persona, l’educazione. Antropologia della relazione maestro-allievo
Come la persona, così l’educazione è designabile, non definibile a priori. Questa la premessa da cui muove l’autore. A partire da essa – e osservando il modo con cui, nei discorsi, questi due termini viaggiano strettamente legati tra loro – l’autore si chiede se il legame tra persona ed educazione debba essere considerato alla stregua di una forzatura, frutto di precipitazione o di un “pregiudizio” filosofico, oppure di un’evidenza, di qualcosa che si presenta, come direbbe Cartesio, in modo così chiaro e distinto da escludere ogni possibilità di dubbio. Nel presente saggio l’autore prova a rispondere a tale interrogativo mettendo in luce due aspetti essenziali: per un verso, il fatto che l’antropologia filosofica costituisce l’inevitabile referenziale della prassi educativa (sempre che una data prassi intenda qualificarsi come “educativa”, il che non necessariamente è); per altro verso, il fatto che la prassi educativa costituisce l’applicazione realizzativa dell’antropologia filosofica di riferimento.