Foucault, la modernità e la storia della sessualità
Gli studi di Foucault sulla storia della sessualità prendono forma nella maturazione della propria teoria delle pratiche e produzioni discorsive e di alcune categorie ermeneutiche peculiari, quali l’archeologia del sapere e la genealogia; quest’ultima in particolare porta al riconoscimento delle relazioni di potere – dove questo è inteso come rete diffusa dei rapporti di forza immanenti alla società e cultura – quale principio determinatore fondamentale della trasposizione in discorso che avrebbe segnato nell’età moderna la comprensione e i vissuti della sfera sessuale dell’esperienza, col risultato della produzione di un “dispositivo di sessualità” che rappresenterebbe un costrutto indotto dalle logiche delle relazioni di potere in tensione dialettica con il “sesso” quale campo privilegiato per la formazione etica del soggetto e la vita stessa che in quello si esprime. Gli ultimi sviluppi della riflessione di Foucault portano all’elaborazione dell’idea di costruzione e cura di sé, animata da un ripensamento di un ordine dei piaceri sottratto alle codificazioni del dispositivo di sessualità, anche quale possibile alternativa all’individualismo moderno, nella valorizzazione di una dimensione relazionale che risulta però quantomeno problematica nell’economia di una liberazione dei piaceri stessi al di fuori di un ordine affettivo di spessore autenticamente umano.
Foucault’s studies on the history of sexuality evolved as part of his development of a theory of discursive practices and productions and, more specifically, of hermeneutical categories such as the archaeology of knowledge and genealogy. The latter, in particular, led him to recognize in power relations—wherein power is conceived as a pervasive network, forming the very fabric of culture and society, of relationships based on dominion—the fundamental principle of discourse transposition which has marked, in modern times, the practice and understanding of the sexual sphere of human experience. The effect of these power relations is the production of a ‘sexuality device’, a construct in dialectic tension with ‘sex’, seen rather as a privileged field for the development of ethics and the expression of life itself. Later evolutions of Foucault’s thought led him to develop the ideas of self-construction and self-care. This was partially a consequence of his re-thinking the order of pleasures, removing it from the encoding effect of the ‘sexuality device’, a movement which is also as a partial antidote to modern individualism, since value is returned to the relational sphere. Nonetheless, this movement remains problematic, as there arises the question of whether pleasures may be liberated outside of a truly human affective order.