L’eterologa come espressione sintomatica di un disagio antropologico
Per una riflessione teologica
La procreazione medicalmente assistita (PMA) eterologa rappresenta un caso esemplare per la riflessione etica ed antropologica, anche per la teologia, perché essa mostra con chiarezza i nodi teorici implicati in una tecnica che incide in modo significativo sull’esperienza umana. L’Autore sviluppa il suo ragionamento in quattro passaggi: il primo si propone di enucleare le linee sintetiche di un’antropologia biblica con riferimento particolare al nesso tra uomo e natura e al senso della generazione; il secondo si concentra sul significato della tecnica e il suo costitutivo nesso all’agire; il terzo mette in rilievo l’incidenza della PMA eterologa in rapporto all’esperienza antropologico-morale dei soggetti in gioco, facendo attenzione alla qualità etica della relazione paterna, materna e filiale. Il quarto momento, infine, intende mostrare problematicità e difetti della PMA eterologa, riprendendo la prospettiva biblica.
Medically Assisted Reproduction is a case in point for ethical and anthropological thought, including for theology, because it clearly shows the theoretical issues involved in a technique that has a significant impact on the human experience. The author develops his reasoning in four steps: the first aims to outline the main lines of biblical anthropology, in particular with reference to the relationship between man and nature and the meaning of generation; the second focuses on the significance of technology and its constitutive relationship to action; the third highlights the incidence of heterologous fertilization in relation to the anthropological and moral experience of the parties involved, concentrating on the ethical quality of the paternal, maternal and filial relationships. Then, the fourth step tries to illustrate the issues and the defects of the heterologous fertilization, echoing the biblical perspective.