Tra Ottocento e Novecento, l’immagine di un Pascal  rinnovato – ed estraneo agli irrazionalismi – appare definitivamente sulla scena: è un Pascal vestito dei panni del “filosofo”, in un contesto di riferimenti completamente modificato rispetto alle interpretazioni romantiche e scettiche dell’Ottocento. Pascal è un filosofo che ci permette di incontrare la realtà, è un provocatore di intelligenza che mostra i diversi ordini della realtà, un campione della dottrina dei tre ordini. Tra i tanti, Ravaisson, Bergson, Blondel, Labertonnière, Maritain incontrano Pascal e discutono di filosofia e religione, partendo dalle loro diverse posizioni. Tuttavia è convinzione comune che, senza mai abdicare alla sua intelligenza, senza mai rinunciare all’amore, Pascal abbia saputo conciliare le esigenze del pensiero e della vita, elevandosi all’ordine superiore dell’Infinito vivente, luce dello spirito, nutrimento del cuore.

Between the Nineteenth and Twentieth Centuries, the image of a renewed Pascal – and alien to irrationalisms – definitively appears on the scene: he is a Pascal dressed in the role of “philosopher”,  within a context of references completely modified compared to the romantic and skeptical interpretations of Nineteenth century. Pascal is a philosopher who allows us to encounter reality, he is a provocateur of intelligence who shows the different orders of reality, a champion of the doctrine of the three orders. Among many thinkers, Ravaisson, Bergson, Blondel, Labertonnière, Maritain meet Pascal and discuss philosophy and religion, starting from their different positions. Nevertheless, it is a common belief that, without ever abdicating his intelligence, without ever giving up love, Pascal was able to reconcile the needs of thought and life, elevating himself to the higher order of the living Infinite, light of the spirit, nourishment of the heart.