Xavier Lacroix lancia una provocazione legata alla confusione tra amore e matrimonio, se non
addirittura tra desiderio e amore, fin dentro la questione della possibilità di donare una forma
oggettiva a un sentimento soggettivo, una durata a ciò che si può interrompere. Facendo eco
a molti dei suoi lavori su questo tema, che in Italia hanno trovato occasione di traduzione e
riscontro, il filosofo e teologo francese torna – nella forma di uno scritto essenziale, provocatorio
e quasi aforismatico – sul rapporto tra eros e il Terzo: ben oltre la vita di coppia come un orgasmo
permanente, viene indicato lo spazio di quel vincolo che è la promessa, atto solenne di parola,
che dona all’auspicio dei due innamorati di “essere una sola carne” un’inattesa apertura al terzo,
divino o istituzionale che sia.

Xavier Lacroix provokes a discussion concerning the confusion between love and marriage and,
moreover, between desire and love, asking himself about the possibility of giving an objective
form to a subjective feeling, a temporal continuity to what can be interrupted. Taking the cue
from many of his works concerning this topic, that have also been translated and discussed in
Italy, the French philosopher and theologian faces the connection between eros and the Third
– in an essential, provoking and quasi-aphoristic text: beyond the life as a couple meant as a
permanent orgasm, the author investigates the space of the promise as institution of a bond, a
solemn speech act, that unexpectedly opens the desire of being as one to the possibility of the
divine or institutional Third.