La traiettoria evolutiva dei modelli di welfare
La traiettoria evolutiva del welfare va osservata all’interno di un processo trasformativo epocale di cui non conosciamo ancora la portata e la radicalità dei cambiamenti, ma che evidenzia la strutturale difficoltà del Welfare State nel rispondere efficacemente ai nuovi rischi sociali. In un tale scenario, la possibilità di garantire prestazioni “universalistiche” può trovare risposte nella capacità di valorizzare la biodiversità delle istituzioni che hanno una “finalità pubblica” e che sono intenzionalmente disposte a condividere con la Pubblica Amministrazione progettualità, reti e governance per il bene comune. La crescente pluralizzazione dei soggetti che compongono l’offerta del “secondo Welfare” e lo sviluppo di nuove istituzioni comunitarie (fondazioni e imprese sociali), creano le condizioni per il ridisegno di un welfare in una logica plurale e comunitaria: una visione capacitante che considera il cittadino come potenzialità e non come mero fruitore di servizi.
The trend of welfare system highlights a structurally difficult situation in responding effectively to new social risks, which represents a remarkable transformative process of which we do not yet know the extent and dimension of the changes. Against this backdrop, the possibility of ensuring universal services may find answers in the capacity to enhance the biodiversity of institutions having a public purpose and that they are intentionally willing to share with the Public Administration policy design, networks and governance for the common good. The growing pluralization of the actors of what it is recently known as “second welfare” and the development of new community institutions (foundations and social enterprises) create the conditions for re-design of welfare in a plural and community logic: a capable vision that considers the citizen as potential and not as a mere user of services.