Lavoro e quarta rivoluzione industriale

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La conoscenza, la capacità e velocità di calcolo raggiunte stanno offrendo alla nostra specie la possibilità di “chiudere” il cerchio della rivoluzione tecnologica. Si stanno aprendo spazi inediti nei quali sperimentare un affrancamento dalla fatica e dai lavori usuranti, permettendo di liberare le migliori capacità umane. Ma occorre saper approdare a uno human development che includa tutti. In questa trasformazione c’è un terreno di sfida rappresentato dal lavoro. Il lavoro sarà sicuramente più complesso, gli ecosistemi digitali e biotecnologici, centrali nelle nostre smart-city e smart-factory, saranno estremamente complessi, malgrado la loro apparente semplicità. Il lavoro avrà dunque un ruolo decisivo, come crocevia tra la realizzazione di ognuno, la sostenibilità (industriale, finanziaria, sociale e ambientale) delle imprese e la rigenerazione delle relazioni di reciprocità, attraverso la cura dei beni comuni. Questo richiederà, oltre che competenze tecniche e computazionali, anche capacità e competenze umanistiche e filosofiche per gestire questa nuova dimensione della vita e del sé.

The knowledge, capacity and speed of calculation achieved are offering our species the opportunity to “close” the circle of the technological revolution. Unprecedented spaces are opening up in which to experience a release from fatigue and arduous jobs, allowing you to free your best human skills. But it is necessary to know how to arrive at a human development that includes everyone. In this transformation there is a challenging terrain represented by work. The work will certainly be more complex, the digital and biotechnological ecosystems, central to the new smart-cities and smart-factories, will be extremely complex, despite their apparent simplicity. The work will therefore have a decisive role, as a crossroads between the realization of each one, the sustainability (industrial, financial, social and environmental) of the companies and the regeneration of reciprocity relationships, through the care of common goods. This will require, in addition to technical and computational skills, also humanistic and philosophical skills and competences to manage this new dimension of life and self.

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