Il contributo intende proporre una riflessione sull’impatto che le più importanti tecnologie convergenti dell’epoca contemporanea, ossia l’intelligenza artificiale e la rete internet, hanno avuto nel campo dell’esperienza giuridica. Da un lato ci si confronterà con l’aspirazione dell’intelligenza artificiale a emulare e/o sostituire l’attività umana, che ha già prodotto notevoli applicazioni pratiche con l’elaborazione di sistemi esperti cd. giuridici o legali. Dall’altro lato ci si confronterà con l’aspirazione della cd. lex informatica, nella sua traduzione tecnica in termini di code, a sostituire il diritto tradizionale nel mondo del cyberspazio. L’intreccio delle istanze di regolamentazione che emergeranno a questo primo sguardo verrà da ultimo ricollegato alla necessità di superare una impostazione rigidamente positivistica del diritto, all’insegna di una rinnovata attenzione verso la dimensione etica della giuridicità, come peraltro testimoniato dalle più recenti iniziative legislative della Unione Europea in materia di intelligenza artificiale e diritti digitali.

In this paper, the Author reflects on the impact that the most important converging technologies of the contemporary era, namely artificial intelligence and the internet, have had in the field of legal experience. On the one hand, she will focus on the aspiration of artificial intelligence to emulate and /or replace human activities, which has already produced significant practical applications with the development of the so-called legal expert systems. On the other hand, she will focus on the aspiration of the so-called lex informatica, and its technical qualification in terms of code, to replace traditional law in the context of cyberspace. To face this new world, a new regulatory approach is needed, in order to take into special account the ethical dimension of law, as well demonstrated by EU in its latest legal initiatives on artificial intelligence and digital rights.