La dignità del generare ai tempi della fecondazione assistita
Le moderne tecniche di fecondazione assistita ci pongono dinanzi a nuovi modi di intendere le relazioni di generazione e di appartenenza. Ridefinire e ricostruire la genesi del desiderio e i limiti che sono ad esso connessi può essere un primo ed opportuno termine di confronto per comprendere, se e fino a che punto, i desideri dell’io possono o devono essere soddisfatti e quali dinamiche si definiscono nei diversi modi di intendere la maternità. Per un verso si tratta di focalizzare l’attenzione sul desiderio, considerando se e in che misura è possibile porre un limite al desiderio e, in secondo luogo, qual è la relazione tra desiderio e generazione. Per l’altro si tratta di accostarsi con pudore e rispetto alla dinamica della generazione, senza trascurare che il figlio non è un prodotto della madre, come un gioiello è disegnato, progettato e realizzato dall’orefice. Il figlio è prezioso e unico, ma il suo essere generato esprime un’appartenenza ed un’alterità, un venire da altro ed un essere altro, di altri con altri. La generazione di un figlio rimanda, infatti, all’irriducibile esperienza dell’alterità.
With modern assisted reproductive technology we face new ways of interpreting the relationships between generation and belonging. Redefining and reconstructing the genesis of desire and of its limits can be a first and appropriate point of comparison to understand if and to what extent, the desires of the ego may or should be met and what dynamics are defined by the different ways of understanding motherhood. On the one hand, the attention focuses on the desire, considering whether and to what extent it is possible to put a limit on it and secondly, what the relationship is between desire and generation. On the other hand, we need to approach with modesty and respect the dynamics of generation, without forgetting that the child is not a product of the mo- ther, like a jewel which is designed, planned and built by the goldsmith. The child is precious and unique, but his/her being generated represents a belonging and an otherness, someone coming from somewhere/something? else and being someone different, then being other with others. The generation of a child leads us, in fact, to the irreducible experience of otherness.