Radici filosofiche dell’inculturazione
L’articolo analizza il concetto di inculturazione, radicato nella tradizione dei gesuiti, come via
possibile nella ricostruzione dell’Europa. Dopo aver tracciato la relazione tra inculturazione e
democrazia attraverso un veloce riferimento al pensiero di Habermas, l’autore si sofferma sulla
ricostruzione interna alla dinamica di questo processo, mostrando come esso possa essere
compreso attraverso il modello dell’esternismo triangolare di D. Davidson. L’Autore mette in evidenza la relazione tra il principio di carità proposto da Davidson e il praesupponendum positivo che apre il libretto degli Esercizi Spirituali di Ignazio di Loyola. Emerge infine la necessità che gli interlocutori del dialogo siano disposti ad essere corretti: concedere a se stessi la possibilità di essere in errore è indispensabile per un ascolto onesto dell’altro.
The article analyses the concept of enculturation, strongly present in the Jesuit tradition, as a possible way to rebuild Europe. After tracing the relationship between enculturation and democracy through a quick reference to Habermas’s thought, the author focuses on analyzing the internal dynamics of this process, demonstrating how it can be understood through D. Davidson’s model of triangular externalism. The author focuses on the relationship between Davidson’s principle of charity and the positive praesupponendum at the beginning of the “Spiritual Exercises” of Ignatius of Loyola. Finally it is made clear, that the counterparts of the dialogue should allow themselves to be correct: admitting the possibility of being wrong is essential to an honest interaction with the other.