Duplex Hominis Desiderium. La tensione dell’uomo alla piena realizzazione: spunti dalla lezione di Tommaso d’Aquino

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Secondo Tommaso d’Aquino l’agire umano è caratterizzato dalla tensione verso qualcosa di
ulteriore rispetto a quanto si sperimenta: c’è qualcosa che sempre attende. Da questo punto di vista il problema del “superamento” non è estraneo alla riflessione tommasiana. La posizione
originale dell’Aquinate suggerisce che la vita e le scelte dell’uomo siano una risposta ad una “domanda di felicità” (o di vita buona) secondo quanto intuito da Aristotele e allo stesso tempo una risposta ad una “domanda di salvezza”, nel senso di una domanda di piena comunione con Dio; l’uomo cerca un legame definitivo con la vita, “prima di-” e poi “oltre” quel limite che è la morte biologica. L’antropologia di Tommaso offre una prospettiva per pensare la vita come un movimento attivato da una rifrazione del desiderio, che chiede anzitutto di essere riconosciuta per poter sviluppare una interpretazione attenta dell’agire dell’uomo. Il saggio ricostruisce il quadro teorico entro cui collocare l’ipotesi ermeneutica di un “duplex hominis desiderium” e ne trae alcune sollecitazioni per il dibattito antropologico attuale.

From Thomas Aquinas’ perspective, man’s acts are characterized by a attraction toward something beyond what is experienced: there is something that always waits for him. From this point of view, the question of “overtaking” is not excluded by Thomasian thought. The original view of Aquinas suggests that man’s life and choices are a reply to a “question about happiness” (or good moral life) according to Aristotle’s proposal and at the same time a reply to a “question about salvation”, meaning a question of full communion with God; man looks for a definitive connection with life, “before” and then “beyond” the limit that is biological death. Thomas’ anthropology proposes a perspective according to which life is thought of as a movement activated by a refraction of desire, which asks to be recognized so that a coherent interpretation of human acts can be developed. On the one hand, the paper reconstructs the theoretical framework according to which the ermeneutical hypothesis on “duplex hominis desiderium” can be collocated. On the other hand, it brings up some relevant points related to current anthropological debate.

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