Cosa c’è di male nel chiedere un figlio all’eterologa?
Una riflessione sul nascere tra natura e artificio
Chi desidera un figlio, e non riesce ad averlo in modo “naturale”, può chiedere aiuto alla tecnica. L’ultima frontiera oggi disponibile è quella della fecondazione eterologa, caratterizzata dal fatto che parte del patrimonio genetico del figlio è esterno alla coppia. Quali sono le implicazioni etico-antropologiche di tale opzione? Quale la posta in gioco?
Aprendo il numero monografico dedicato a questa delicata questione, Luca Grion prova a offrirci una prima inqudratura del problema.