Dalla parte di chi non ha parola
Una riflessione sul nascere tra natura e artificio
La pratica della fecondazione eterologa – sia che ad essa faccia ricorso una coppia eterosessuale, sia che vi faccia ricorso una coppia omosessuale – interroga in profondità le coscienze dei singoli e rende urgente una seria riflessione pubblica. La posta in gioco è altissima: ne va del senso umano del nascere, del rapporto tra desiderio e diritto, della differenza tra cose e persone. Soprattutto richiede la capacità di tenere assieme una pluralità di chiavi, necessarie ad indagare in modo adeguato un fenomeno complesso che richiede d’essere scandagliato tanto sotto il profilo etico-antropologico quanto sotto quelli psicologico, giuridico, sociale e financo teologico. Il saggio propone una mappatura introduttiva al tema, che consenta poi di ordinare i diversi approfondimenti tematici presenti in questo volume.
The practice of heterologous fertilization – either by a heterosexual couple, or by a homosexual couple – questions deeply the consciences of individuals and makes a serious public reflection urgent. The stakes are high: it is about the human way of being born, the relationship between desire and rights, about the difference between things and people. Especially, it is necessary to look at this from a variety of perspectives, necessary to investigate properly a complex phenomenon that requires exploring both from ethical and anthropological viewpoints, as well as from psychological, legal, social and even theological ones. The essay provides an introduction to this issue, allowing for the examination of the different thematic analyses offered in this book.