La comunicazione all’epoca del coronavirus: questioni antropologiche ed etiche
In questo saggio mi dedicherò ad approfondire alcuni aspetti della comunicazione all’epoca del coronavirus. Due, in particolare, saranno le direttrici lungo le quali mi muoverò. Propongo di distinguere ciò che potremmo chiamare “la comunicazione del coronavirus” da quella che
potremmo definire la “comunicazione nel coronavirus”. Mi riferisco con la prima espressione ai modi in cui il COVID-19, e l’emergenza che il suo diffondersi ha provocato, sono stati trattati a livello comunicativo: dalle Istituzioni, dai mass media e, soprattutto, in rete. Approfondirò
poi, in un secondo momento, i mutamenti che sono intervenuti nella nostra esperienza in seguito al diffondersi delle forme di comunicazione digitale: soprattutto quelle riguardanti le relazioni interpersonali, e il modo di percepire lo spazio e il tempo. Concluderò il saggio con l’individuazione di alcuni criteri e principî generali di carattere etico utili a orientarci in questa complessa situazione.
In this essay I will deepen some aspects of communication at the time of coronavirus. Two, in particular, will be the directions along which I will move. I propose to distinguish what we might call “coronavirus communication” from what we might call the “communication in coronavirus”. I refer with the first expression to the ways in which the COVID-19 and the emergency caused by its spread were treated at communication level: from the institutions, the media, the web. I shall then examine in more detail the changes that have taken place in our experience as a result of the spread of forms of digital communication: especially those concerning interpersonal relationships, and the way of perceiving space and time. I will conclude the essay with the identification of some criteria and general principles of an ethical nature useful to guide us in this difficult situation.