La maternità surrogata alla prova del “principio responsabilità”
Il saggio esamina il tema della maternità surrogata, ponendo l’accento sui diritti del bambino che, con tale tecnica, si vuole mettere al mondo. Dopo aver analizzato perché il diritto al figlio rappresenti un falso problema, originato dallo sviluppo tecno-scientifico della moderna società occidentale, l’Autore spiega come l’esperienza genitoriale sia, anzitutto, una relazione incardinata intorno al concetto di responsabilità, e come la surrogazione genitoriale sia, perciò, un gesto irresponsabile, anzitutto nei confronti del bambino generato. L’Autore conclude suggerendo che il miglior interesse del bambino sia rappresentato dalla coincidenza tra genitorialità biologica, affettiva e legale, nella consapevolezza che, pur rappresentando un traguardo tecnico, la maternità surrogata altera il rapporto naturale tra genitori e figli ed appare quindi bioeticamente inopportuna.
The essay examines the issue of surrogate motherhood, with an emphasis on the rights of those children, who, with this technique, one wants to give birth to. After analysing why the right to have a child is a false problem, originating from the techno-scientific development of modern Western society, the author explains how the parenting experience is, first of all, a relationship which is anchored around the underlying concept of responsibility, and how sorrogate paren- thood is therefore irresponsible, primarily towards the generated child. The author concludes by suggesting that the best interest of the child is represented by the marriage of biological, emotionaland legalparenthood, being aware thatsurrogacy, although representing a milestone from a technical point of view, alters the natural relationship between parents and children and thus appears bioethically inopportune.