L’approccio al conflitto nella World House di Rondine Cittadella della Pace
Nel conflitto si varcano i “crinali”, cioè le soglie critiche dove fiorisce la vita interiore e, con essa, la libertà. Per molti che entrano in contatto con i travagli esistenziali o con le ferite subite dalle vittime di tragedie, la visione positiva del conflitto è stata una conquista, ben oltre i confini del senso comune che lo identifica solo come pericolo. L’Autore traccia una panoramica dell’approccio tipico nello Studentato Internazionale – World House di Rondine, che trae il nome dal borgo in provincia di Arezzo, dove convergono coppie di giovani provenienti da Paesi in guerra tra loro. Questo approccio consiste nella scoperta della persona nel proprio nemico, ed è radicata nell’esperienza di quegli studenti che per un biennio accettano di praticare la convivenza quotidiana “stando a tavola col nemico” dopo le ore di studio nelle università. L’articolo inquadra le loro testimonianze sui conflitti che degenerano in violenza e in guerra, e sui cambiamenti che avvengono nelle relazioni.
In any conflict, we cross the “ridges”, that is the crucial thresholds where the inner life of people – and with it their freedom – blossoms. For many who come into contact with existential anguish or with the wounds inflicted on the victims of tragedies, viewing conflict with positivity has been an accomplishment that goes far beyond the limits of common sense, which identifies it as nothing but a danger. The Author of this essay strives to offer an overview of the typical approach adopted in the World House – International Hall of Residence in Rondine,whose name is inspired by the name of the medieval village in the Province of Arezzo (Italy) that hosts couples of young students coming from two countries in conflict. This approach consists in the attempt of discovering the real person within the enemy, and is rooted in the experience of those students who agree to live their daily life for a period of two years “dining with the enemy” when they return from their studies in Italian universities. This article frames their testimonies on conflicts that
degenerate into violence and war, and on the changes that take place in relationships.