L’Europa e l’evoluzione positiva della dialettica amico-nemico

L'autore:

La recente storia europea si potrebbe simbolicamente racchiudere nel modo in cui, nel giro
di mezzo secolo, è più volte cambiato nell’immaginario italiano (e non solo) la percezione del
popolo tedesco: da aggressore a vittima, da incubatore di nuovi incontri dei giovani europei a
motore scomodo dell’economia del nostro continente. Dentro tale cornice si possono racchiudere
le conquiste e i rischi dell’operazione culturale forte di cui l’Europa si è resa protagonista a
partire dal secondo dopo-guerra, ovvero il rovesciamento, insieme più breve e più lungo, della
coppia “amico-nemico”: da un lato il declino della violenza e la parallela scomparsa delle inimicizie, che ha fatto dell’Europa il primo grande laboratorio storico per la dissoluzione della parola “nemico”; dall’altro il rischio che la crisi recente, correlata alla dissoluzione di un senso comunitario europeo, riproponga nuove fratture e inedite forme di conflitto. Di fronte a tutto ciò il testo indaga alcune piste di riflessione che aiutino a maturare uno sguardo “dal” futuro sull’Europa e sul nuovo ideale storico concreto di cui può farsi carico per camminare nel terzo millennio.

Recent European history could be symbolically enclosed in the evolving perception of German
people operated by the Italian collective imaginary (and not only Italian): from aggressor to victim, from incubator of meeting between young Europeans to inconvenient engine of our continent’s economy. Within this framework, we can include achievements and risks of strong cultural operations of which Europe was protagonist from the second post-war: in other words, the revolution of the “friend-enemy” dualism. On one side, there is the decline of violence and the parallel disappearance of hostilities, which has made Europe the first great historical laboratory for the dissolution of the word “enemy”; on the other side there is the risk that recent crisis, together with the dissolution of a European communitarian sense, could present new fractures and new conflicts. So the essay examines some thoughts that could help develop a look “from” the future on Europe and on the new historical and real ideal to make our way in the third millennium.

Vuoi far conoscere questo articolo ai tuoi amici e followers?