San Tommaso interprete di Boezio e il senso normativo di “persona”
Questo saggio analizza teoreticamente il momento apicale della parabola storica relativa al valore
normativo del concetto di persona: l’apporto dato da san Tommaso alla definizione di Boezio.
Richiamate le ben note e studiate tappe iniziali dell’evoluzione del concetto di persona, il saggio
affronta due problemi posti dalla definizione di Boezio: 1) tale definizione non sembra potersi
applicare a Dio, 2) Boezio afferma sia che la persona è sostanza, sia che essa è relazione, in
riferimento alla Trinità, ma questo sembra contraddittorio. Per risolvere questi problemi, san
Tommaso ha esteso analogicamente il termine “sostanza” dall’ambito naturale a quello divino
e, di ritorno, ha utilizzato analogicamente, in riferimento all’uomo, il senso che “persona” aveva
assunto nell’ambito teologico in riferimento a Dio. Il saggio sostiene tre tesi: primo, l’analogia
ricopre, nella determinazione del senso normativo di “persona”, un ruolo fondamentale; secondo,
l’aspetto normativo del concetto di persona risulta evidente alla ragione solo in riferimento
alla trascendenza; terzo, il termine “persona” ha valore normativo perché descrive l’uomo come
simile a Dio. Questo suggerisce che, in generale, la normatività di “persona” è questione ineludibilmente metafisica.
This essay analyses the apical phase of the historical ascent of the normative sense of the concept of person: Aquinas’s contribution to Boethius’s definition. After recalling the well-known and deeply researched initial phases of the history of the term, the essay deals with two problems opened by Boethius’s’ definition: 1) that definition does not seem applicable to God, and 2) Boethius claims both that a person is a substance and that a person is a relation (in connection to the Trinity), but this seems inconsistent. In order to solve these problems, Aquinas analogically stretched the term “substance” from the natural order to the divine order, and, conversely, he analogically deployed in reference to man the sense that “person” acquired in relation to God in the realm of theology. The essay supports three theses: first, analogy plays a key role in shaping the normative sense of “person”; second, the normative sense of “person” can only become evident to the human mind in connection with a transcendent order of reality; third, when applied to man, “person” has a normative force by describing man as similar to God. All this suggests that, generally speaking, the normativity of “person” is an inescapably metaphysical issue.